Mi chiamo Antonella, sono nata a Palermo in una spendida giornata di sole decisamente troppi anni f :-)">
Mi sono sentita sempre attratta dai Tarocchi fino a quando, a 19 anni, ho cominciato a divertirmi leggendo i tarocchi alle mie amiche; problemi di studio, di cuore, facevano le domande con la speranza di un responso veritiero. Nel corso dei mesi, puntualmente, mi raccontavano mettendomi al corrente che ciò che avevo visto attraverso le carte si era puntualmente verificato. Per me era un gioco e come tale ho continuato a considerarlo. Ovviamente il fatto che io leggessi i Tarocchi con tanto trasporto, non mi ha precluso il conseguire due diplomi, quindi mi sono inserita nel mondo del lavoro che mi permetteva una indipendenza e un’autonomia economica. In tutto questo non ho mai abbandonato i miei Tarocchi che spesso hanno messo a dura prova anche la diffidenza di molte persone. Ad un certo punto ho adottato la cartomanzia come professione.
Avendo parlato del canale presente in ognuno di noi, a mio avviso ogni cartomante meritevole di essere chiamato tale, dovrebbe saper interpretare qualunque tipo di carte indifferentemente, poiché le carte sono solo lo strumento di cui si avvale l’operatore/operatrice. E’ ovvio che per quanto mi riguarda, continuo ad avvalermi dei Tarocchi nello specifico “Tarocco Indovino” ma, su richiesta del consultante, posso fare uso anche di un altro tipo di carte. Ad esempio le “Sibille”, le “Napoletane” e altri tipi di tarocchi poiché sono tantissimi. Tra tutti i tipi di Tarocchi, la differenza non consiste nel significato ma nella grafica per cui, sempre a mio avviso, è solo una questione di gusto. Per quanto mi riguarda uso sempre il Tarocco Indovino perché sono legata a questi e, incredibilmente, non riesco a staccarmi se non sotto richiesta esplicita del consultante.ibrazione, comunicazione svelandosi a me, rispondendomi.
Perché non chiamare per un consulto di cartomanzia? Nella nostra mente, quotidianamente, si affastellano dubbi, problemi, pensieri e quant’altro…… Quando attraversiamo questi momenti, non siamo mai obiettivi per valutare, analizzare e quindi prendere una decisione “giusta” in merito a ciò che ci sta accadendo: siamo troppo condizionati dal nostro problema che a volte lo vediamo distorto o amplificato. Chiamare per un consulto, significa ascoltare attraverso la voce di una persona disinteressata ed obiettiva, i consigli delle carte. Infatti, una volta esposto il problema o una certa situazione poco felice al momento, ponendo le domande con una certa fiducia nei confronti delle carte queste rispondono sempre, salvaguardando esclusivamente gli interessi del consultante consigliando loro l’atteggiamento da adottare, quindi, aiutandolo a valutare le molteplici sfaccettature che l’argomento in questione presenti.
Come già detto, una volta che il consultante si presenta a questi numeri, affidandosi tranquillamente al consulto mettendo al corrente la cartomante del problema che si vuole analizzare, o dell’argomento che si vuole sviluppare, quest’ultima apre le carte partendo dal presupposto offerto dal consultante. Durante la lettura emergono dei punti nevralgici su ogni singolo argomento per cui le carte a loro volta dicono il percorso da intraprendere per ottenere un determinato risultato, ma dicono anche, qualora sia il caso, perché non prendere arbitrariamente certe iniziative o quando poterle prendere. Tutti coloro con cui ho già parlato, richiamandomi hanno riscontrato, anche in breve tempo, gli effetti benefici dei consulti. Quando abbiamo un problema, in realtà, i problemi sono due:
Alla fine del consulto, nessuno si sentirà più solo perché aver affidato una piccola fetta della sua vita, rende consapevoli che basta veramente poco per alleggerire il macigno della solitudine: chiamare la cartomante, fidarsi delle carte e ascoltare possibilmente i loro consigli. I problemi ci sono, ma bisogna anche risolverli e le carte, per questo, si rivelano un valido strumento.